Chi semina cosa. [08/01/2012]

Come credono che io concepisca i miei responsi? Credono che il dio mi parli suggerendomi parole veritiere perché io le comunichi a loro?
Si sbagliano. Io ho le risposte perché comprendo, e comprendo perché
voglio comprendere: indagare la natura delle cose e degli uomini, cercarne l’essenza profonda, sviscerare le ragioni del mondo, l’origine e il principio di tutto. Su questo si basano i miei responsi: sull’osservazione razionale delle cause e delle conseguenze.
(Cassandra, in “Danza ebbra”. Racconto della sottoscritta.)

*** è partita.
Sorridiamo tutti seguendola con lo sguardo. Si ferma e ci salutiamo un’ultima volta con la mano, prima che scompaia in cima alle scale.
Però c’è sempre il nodo in gola.
È troppo piccolissima, lei, per potersene andare in giro da sola.
Ma, ormai seduta nel suo sedile sull’aereo, mi risponde: “Ma per queste cose non si è mai grandi abbastanza...”
È vero, questo.
Così alla fine, rimasti soli, noi tre, ci ingoiamo le lacrime.

E poi mi scrive la collega ragazzina mia compagna di viaggio Catania-Ragusa-Catania.
Colei che mi disse che il suo psicologo le aveva detto “Siamo mammiferi: è fisiologico che abbiamo bisogno di appartenere.”
Mi scrive questo:
"Una mia collega di lettere, una tipa un po’ stramba e un po’ magica, l’anno scorso mi disse che tutto cambia di continuo e indipendentemente dalla nostra volontà.
La sera prima io e O. eravamo stati così “lontani”, sembrava che non ci fosse più alcun sentimento... Avevamo litigato pesante e sembrava che si fosse rotto qualcosa... Ero maledettamente giù.
Quella mattina eravamo in macchina, lei guidava per Ragusa... Si accese una sigaretta, mi lanciò uno sguardo veloce e poi, con il sorriso di chi ha capito come funziona, mi disse che tutto sarebbe cambiato di nuovo.
Era vero... E io avevo imparato qualcosa di nuovo dalla mia collega maga.”
Le storie possono finire e ricominciare, il lavoro lo perdi e lo trovi, e prima o poi ci si innamora di nuovo... Succede anche a chi non vuole e fa di tutto per evitarlo.
Ciao bella!
Sono felice... Finalmente da un po’ ho ripreso a sognare...
Sono la stessa persona che un anno e mezzo fa stava nei casini fino al collo!
Sono a Brescia, sto lavorando là... e poi... le tue carte dicevano giusto, sai?
Sei una brava maghetta!
Ti penso spesso... non importa se non ci sentiamo.
Ti abbraccio forte, A.

Le ho risposto:
Che bellissima sorpresa mi hai fatto! Grazie di avermelo detto, ti voglio bene anche io, anche se non ci sentiamo. E mi riempie di gioia sapere che in qualche modo ti ho potuta aiutare.
Un abbraccio forte, tesoro. Ti meriti, finalmente, un po’ di gioia.
E mi racconta la sua storia: proprio con lui.

Ci sono momenti in cui il peso della vita
pesa.
Ma in maniera diversa.
Almeno, ha una ragione di esistere.

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