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Visualizzazione dei post da settembre, 2020

Il mercato dell’usato [15/02/2011]

Ora, l’essere uscita dalla turba volgare de’ malvagi, l’essere innanzi a tutti, le dava talvolta il sentimento d’una solitudine tremenda. (A. Manzoni, “I promessi sposi”) Veramente Manzoni parla dell’innominato, quindi al maschile. Io però sarei femminuccia, quindi rifaccio al femminile. Va detto a mia discolpa che non ho mai ammazzato nessuno, non ho trame losche, non ho nessun potere e il potere non è certo il mio obiettivo, né come mezzo né tantomeno fine a se stesso. Però mi accorgo che, talvolta, quello che è in profondità non è presente e quello che è presente non è in profondità. Non che questo sia un pensiero nuovo per nessuno: ci hanno scritto sopra certi volumoni polverosi e milioni di parole. Si vede allora che sono una bestiola che medita in modo usato. Come stare una vita a cercare quel cofanetto in argento sbalzato con dentro gli orecchini della nonna nascosto in qualche angolo fra i topi e le ragnatele, e invece ritrovarsi a fissare con l’oc

La civita viaggia in autobus [13/02/2011]

Nei pressi dell’Ostello non trovi più niente di quel che c’era prima. Ormai da anni ci sono ragazzi motorini birra e frastuono, troppo per sapere cosa dire. Qualcuno mi raccontava le barzellette e qualcun altro analizzava i casi umani seduti al nostro tavolo. Una volta eravamo scesi di sotto a vedere il fiume che scorre e gli ultrasuoni per tenere lontani i ratti dai tavolini di legno e dalle luci soffuse per chi pagava di più per poter cenare accanto al fiume. Ma fuori. Fuori non ci sono le vecchie a ricamare. Ci sono porte aperte e le luci accese in una luce bianca finta di neon finto su fino alle volte stuccate che stuccate non sembrano più per via di quel gran bianco. Fuori stanno stese robe scure tutte in fila a passarti sulla faccia se cammini sul marciapiede senza scostarti. I vicoli della civita la sera sono neri di lava e umidi dell’acqua del mercato e della pescheria. La pescheria sta sotto gli archi delle mura, fra i tonfi dei coltelli sullo spado e sopra il

Ricami [04/02/2011]

Mi han fatto gli occhi chiari come il mare, il sangue come magma nella pancia e cosce forti come le montagne. E chi intrecciò per me i miei pensieri? Ricami al tombolo di donne anziane; nodi e reti di vecchi pescatori, un pomeriggio, al calar del sole.