Il mercato dell’usato [15/02/2011]
Ora, l’essere
uscita
dalla turba
volgare de’ malvagi,
l’essere
innanzi a tutti,
le dava
talvolta il sentimento
d’una
solitudine tremenda.
(A. Manzoni,
“I promessi sposi”)
Veramente
Manzoni parla dell’innominato, quindi al maschile.
Io però
sarei femminuccia, quindi rifaccio al femminile.
Va detto a
mia discolpa che non ho mai ammazzato nessuno, non ho trame losche, non ho
nessun potere e il potere non è certo il mio obiettivo, né come mezzo né
tantomeno fine a se stesso.
Però mi
accorgo che, talvolta, quello che è in profondità non è presente e quello che è
presente non è in profondità.
Non che
questo sia un pensiero nuovo per nessuno: ci hanno scritto sopra certi volumoni
polverosi e milioni di parole.
Si vede
allora che sono una bestiola che medita in modo usato.
Come stare
una vita a cercare quel cofanetto in argento sbalzato con dentro gli orecchini
della nonna nascosto in qualche angolo fra i topi e le ragnatele, e invece
ritrovarsi a fissare con l’occhio vacuo da triglia le carabattole ammassate dal
rigattiere.
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