L’angelo [06/12/2011]

[Ogni idillio fa presto a mostrare le lame: al termine del primo finesettimana, la domenica sera, riceve una telefonata e si allontana. Ritorna mogio, con la coda fra le gambe: "Eh, ho ricevuto una telefonata..." "Sì, è un tuo diritto," sorrido. Ma è evidente che cosa stia per dirmi. Ha una compagna. Da due anni. Dei Pesci come me, peraltro. "Ma l'avrei già lasciata la scorsa estate, è troppo presente." Come no: non si lascia una certezza per un'avventura. Né, d'altronde, te l'ho chiesto. "Poi però ha avuto il ruolo a Mondovì, e il rapporto, a distanza, mi sta bene..." Eh, appunto. Vedo. Onestà avrebbe voluto che mi avvisassi prima, riconoscendomi il legittimo diritto di scegliere. Transeat. Dunque, lei è a Catania per alcuni giorni; io esco.] Un angelo con le ali d’oro danza la danza del ventre e sorride.
Ha pelle ambrata e occhi azzurri, e sorride.
È bellissima, staresti a guardarla per delle ore.
Noi intanto ci beviamo il nostro vino e ci mangiamo il cous-cous anche se non avevo fame.
Lei ride, come rideva fino a due giorni fa con lui.
Io non so che cosa succederà, rido non so come, ma rido, rido.
Tutto qui.

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