Come le tende di Kedar [14/12/2011]

(Il tuo odore addosso come ovatta a contenermi
ritorna a prendermi fra acqua calda e schiuma.)

Il mio amato è tutti gli odori del mondo.
Li amo tutti, e ciascuno.
Ha nei capelli l’odore del fumo di tabacco
e odore di legna e di fuoco ed erbe,
l’odore delle foglie rosse d’autunno
e delle spighe di grano d’estate.
L’odore del suo odore, e l’odore del mio.

Davanti al fuoco ti ho graffiato la schiena, come una tigre:
perché il desiderio di te e la paura mi svegliava di notte,
mentre potevi scegliere di non ritornare.
E davanti al fuoco ho baciato piano le striature rosse:
perché mi tieni, e adesso ti respiro.
Respiro i tuoi capelli, la pelle, e tutto il corpo.
Sei una droga, in cui annego.

Ti terrei dentro di me tutta la notte ancora
e ti ipnotizzerei, cantando e raccontando,
fino ad addormentarti come le onde e il mare.

Commenti

Post popolari in questo blog

Letture orientali: osservazioni in due tappe

It hurts. [25/12/2011]