Buon Natale [19/12/2011]

(They do go back to where
they belong.
Since they
do
belong
to somewhere.)


Ecco: già è tramontata la luna e le Pleiadi;
la notte è giunta a metà del suo corso,
il tempo passa – e io giaccio sola.

(Saffo)

Siamo sdraiati sulla spiaggia, lui e io.
(Siamo sdraiati davanti al fuoco, lui e io.)
Lui mi accarezza piano i capelli. Guardiamo le stelle in silenzio.
(Lui mi accarezza piano i capelli. Guardiamo il fuoco in silenzio.)
Sono passate molte notti da quella in cui è arrivato.
(...)
Mi ha raccontato la sua vita: mi ha parlato della lunga guerra di Troia, del cavallo di legno che alla fine ne decise le sorti, della partenza alla volta di casa, dei vagabondaggi nella terra dei Lestrigoni, dei Lotofagi, dei Ciclopi. Mi ha parlato del suo amore per la scoperta e insieme del suo desiderio di mura domestiche.
(Di sua moglie, della separazione, dei suoi figli, della sua donna lontana a cui, dice, è sempre stato fedele – “Eppure, con te è diverso.”)
Mi ha parlato del suo amore per la scoperta e insieme del suo desiderio di mura domestiche.
Mi somiglia, il multiforme Odisseo. Mi completa, e io completo lui.
(Ha come un singulto: è vero.)
“Che cosa farai adesso?” mi chiede.
“Starò con te: farò quello che fai tu.”
Tace.
(Continua, vai avanti, gli dico. Dimmi quello che mi devi dire.)
“Io torno a casa” dice.
“Da mia moglie.”
(Da lei.)
“Perché?”
“È mia moglie.”
“Ma tu ami me...”
(È normale: tu la ami, avete un vissuto insieme. Parlo piano, spaccata fra la comprensione e il dolore.)
“È mia moglie. Amo mia moglie.”
(Non è amore, no. Ed è lontana. Se io non avessi avvertito già da tempo il distacco per questa lontananza – il desiderio di chiudere – noi non saremmo mai successi.)
(Ma, ancora, c’è.)
“E io?”
(Forse tornerò a fare come ho sempre fatto, o forse no.)
“Tu sei parte di me, Circe, come ne sono parte i miei viaggi. Ma chi ama viaggiare non per questo ama meno la sua casa, e Penelope è la mia casa così come la tua casa, Circe, sei tu stessa: non ti occorre altro per essere completa; perfino la tua attesa di Lui fa parte di te, è la tua vita. Ma la mia vita è nel mondo reale, e si chiama Penelope.”
(Non riesco a gestire due cose così intense e così diverse. A vivere due vite parallele. Non è da me, non reggerei.)
Sono soltanto questo, dunque? Una semplice avventura nella vita di colui che è tutta la mia vita?
(Ne ho avute, storie. Fino a poco tempo fa. Ma erano tre anni ormai che non sentivo di potermi permettere di sentire tanto: stavolta senza – bisogno – di alternative. Non pensavo mai che mi avresti fatto del male.)
Ebbene, che torni alla sua vita, allora.
“Avrai nuove vele e i tuoi compagni. Domani partirai.”
L’alba me lo ha portato via.

È sceso il buio.
Le voci sono basse, calde. Le parole fra di noi cadono morbide e lente. Ma tremo forte, quando arriva dentro, quello che mi sta dicendo. Mi avvolge, mi bacia, ma tremo a tratti - e non è freddo.
Distesa contro il suo petto, fra le sue braccia, infine leggo.
Non recito: sento. Le mie voci, sono mie. E sue. Nell’alternarsi dei luoghi e delle descrizioni, degli stati d’animo, delle emozioni: è dentro, con me. Nel tempo della mia voce – nel mio tempo, che è un tempo diverso, dilatato, lento.
Come le onde del mare.
Ho pianto, anche, lì dove c’è questa stessa ferita e come un grido dentro che non è di rabbia.
Si lascia trasportare, rapito, in silenzio.
“Sembra scritto apposta. L’hai portato apposta?”
“No, è il mio mondo: il modo in cui sento in profondità. L’ho scritto quando ero fidanzata con mio marito e sapevo che non era lui. Li ho portati tutti. Pensavo di leggertene anche un altro. Ma poi hai parlato: e allora era questo che dovevo leggere.”

Mi sono chiusa nelle sue braccia, ancora, per bere il suo odore di nuovo. Mi ha stretta, si è preso il mio odore – non dovrei fare questo, dice.
Mi ha detto: non è un addio, non è finita.
Non mi mollare... (Ho la voce bassa, ancora, e lenta.)
Non ti mollo, è una promessa – dice, convinto.
Ma intanto, adesso, mi ha baciata sulle labbra. E mi ha detto buon natale come dire arrivederci fra venti giorni, o addio.
Non so se mi abbia guardata, mentre andavo via.

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