Blob [29/11/2011]

È una nube nera
infernale
quella mente.
Quella mente.
Quella mente.
Aliena.
Nera.
Un abisso.

Una nube nera
nebbia nera
sciame nero
un brulichio
di mosche
vespe
nere
il turbinio caotico
irreale.
Folle.

Una nube
colonna
di fuoco
di fumo
nero
avanza
sovrasta il vulcano.
Sciama
in forma di demonio.
Incede, lento.
Immenso.
Avvolgente.
La marea nera mi arriverà
addosso.

Sono una bambina, la mia bambina.
Ciao, signor uomo nero.
Noi ci conosciamo.
Sono nuda, quaggiù in fondo.

Ci sono ricordi e larve, pestati e annidati negli angoli.
Me l’ha detto la mia amica, che lo sa.
È vero, sono venuti a soffocarmi, una notte.
Non so se fossero reali o suggestioni.
Ma ci sono veramente i ricordi di dolore di lei e le sue ultime visioni.
E i ricordi delle maldicenze e della cattiveria di sua sorella e di altre persone.
Succube, è stata, per più di cinquant’anni.
Quanti fantasmi da affrontare e da mandare via – per lei, e per me: state tranquilli e andatevene, liberi.

Ho fatto la doccia e la pelle si increspa sotto le gocce d’acqua calda.
*** viene a guardarmi dal bordo della vasca.
Non ci vuole stare neanche lei, da sola, qui: gratta la porta finché non le apro.

Ripulirò di nuovo tutto quanto.
Laverò via i retaggi marci e incancreniti.
Prenderò l’acqua di mare per sciogliere le incrostazioni di dolore dagli angoli.
Con l’incenso rosso rinnoverò e riempirò l’aria.
Poi, appenderò gli ultimi quadri colorati.
E riuscirò guardarla, questa casa, tutta intera.

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