Spartaco – Ectoplasmi [26/09/2011]
Entrare nei meandri dell’ignoto, vivere le possibilità.
È tutta testa, tutta testa, il corpo non vi ha parte – e il cuore è lì morto da un canto.
Ma fuori c’è chiasso, sciocchezze, argomenti sterili – e la curiosità, come la paglia, brucia svelta.
Per questo apprezzo invece il fascino di una mente ben formata – e in questo brucio lenta: per questo, studio.
L’uomo si lancia nell’intrigo e nel caos a occhi chiusi a costo di non cogliere il senso, travolto dalla moltitudine.
Spartaco lotta a testa bassa per una indistinta variegata libertà e – sostiene – non capisce quelle donne.
La donna lotta per le passioni e pertanto è condannata, dalla propria natura e dalla società, a essere orientata sul confronto con il singolo, a soppesare e ad essere prudente.
La natura, tendendo all’equilibrio, non permette, al piatto femminile della bilancia starata, l’imprudenza incontrollata che è concessa al maschio.
La società, sedicente moderna e marcatamente dissonante, paga care le puttane d’alto bordo e la politica, ma noi che viviamo non ci perdona.
La donna, in questi casi, di solito o è una sciocca, o è più puttana delle puttane statutarie, oppure è pazza.
Io, in rari casi estremi, lo sono.
Quando fanno male i sentimenti e le ferite.
Ma quanto a lungo va pagato questo conto?
Sono stanca di non avere pace.
Per questo, andrò fuori.
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