Signora di notte [05/09/2011]
Non andare, stiamo in pena tutta notte.
Ma voi non sapete.
Di giorno c’è luce e persone, alcune come risorte, altre meno, tutte ugualmente importanti e nessuna esclusa.
Ma la notte – quando ciascuno è più se stesso – io sono io.
Per questo la amo, la notte, e la cerco.
La Montagna, quando avevo quindici anni, era per me una signora attorniata, di giorno, dal suo corteo di nuvole tonde bianche come puttini.
Ora, da lontano, dal tramonto alla notte, è la Signora dal grembo accogliente, nella sua veste distesa con l’orlo trapunto di luci.
Ecco: questa sono io.
La Montagna.
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