Con le vostre sole forze [28/04/2011]
Mi guardano improvvisamente ammutoliti.
Tre di loro hanno preso qualche due nei giorni scorsi. Perché, visto che erano distratti, e distraevano gli altri e anche me, allora, invece di mettermi come di solito con santa pazienza a portarli, con domande e con ragionamenti, alla comprensione e alle risposte che non sanno, mi sono detta Per una volta vi metterò quello che meritate con le vostre sole forze, come dovrebbe essere sempre, e come sarà più avanti perlopiù nella realtà sociale.
Lui il suo due me lo rinfaccia oggi: mi fa Prof, io le voglio bene ma ora ce l’ho con lei e non ci parlo più, che c’entra il due.
Allora, a questo proposito, mettiamo in chiaro un punto. Perché non è detto che troviate sempre chi sia disposto a mostrarvi la via giusta: e gli strumenti per farvi la vostra ve li dovete preparare fin da adesso.
E quello che dall’ultima volta pensavo che fosse tempo di chiarirgli e ribadirgli gliel’ho detto. Seduta sul banco a guardarli dritto in faccia.
Sono rimasti a guardarmi attenti e ammutoliti come non sono quasi mai tutti insieme.
Mi guardano con gli occhi tondi, devo essere proprio impressionante.
Avaja, nun ci faciti pigghiari collira ’a prufessuressa.
Non sono proprio arrabbiata, sono accorata. Lo vedono, loro.
Mi sento forte come una tigre, è vero, con i suoi piccoli: per il loro presente distratto o indolente che prepara un futuro passivo.
Non so quanto gli rimarrà adesso di queste mie parole.
Quantomeno forse un giorno gli ritornerà.
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